LABORATORI E INCONTRI NELLE SCUOLE
La storia di Seppia è fortunata, ha incontrato tanti lettori e ha raccolto un interesse condiviso al punto da essere adottato come lettura in più classi di alunni.
Ne ho incontrati davvero molti, un privilegio ogni volta.
Ci sono tracce a cui mi affeziono e molti dei disegni, delle letterine, alcune recensioni o semplice messaggi che i giovani lettori mi hanno donato, sono visibili nella pagina Facebook dedicata al libro. Vi invito a visitarla.
https://www.facebook.com/frenzimariucci/
La storia è molto avventurosa, non mancano i colpi di scena, ma affronta anche tematiche sociali, quali la percezione di sé, la diversità, la cecità e l’incoraggiamento ad apprezzare la lettura che proviene proprio da un non vedente, con segni nuovi, il braille.
Flavio ha nove anni, è problematico perché allergico ai compiti e all’inchiostro, se si tratta di scrivere. Per tutti è diventato “Seppia”. L’estate è alle porte e in ballo c’è l’avventura ma la minaccia dei compiti graverà per tutte le vacanze. Durante la villeggiatura Seppia e i cugini avvertono dei rumori sospetti dalla casa vicina, sempre buia, pare sia disabitata, ma a volte s’intravedono delle sagome. S’insinua tra loro il sospetto che la casa sia stregata.
Seppia condurrà da solo le sue indagini avventurose, per sfida e per sfuggire ai compiti. Infine scoprirà che lo spettro è un gigantesco omone, cieco. La rivelazione più sorprendente però è la libreria in braille. Ruggero, non vedente, ama leggere. Gli mostra come, attraverso le sue dita che scorrono sulle pagine forate dei libri, possa vedere il mondo e vivere tante avventure avvincenti. Seppia fa la scoperta più illuminante della vacanza: capisce quanto è straordinario quel mondo di parole e quanto è potente un libro. Il finale scioglierà tutti i nodi, incoraggiando a guardare il mondo con prospettive diverse, con più coraggio e autostima.
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Intervista a Francesca Mariucci, che presenta ai lettori il libro per ragazzi "La vacanza spettrale"
la trovi qui:
http://www.paroleinfuga.it/display-text.asp?IDopera=50172
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “La vacanza spettrale”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Francesca Mariucci - Il titolo suggerisce alcuni ingredienti importanti della storia, quali il divertimento, l’avventura e il mistero. Il libro è indirizzato ai bambini e vuole soprattutto
divertire, incuriosire e stupire. Il mio augurio è che il giovane lettore possa provare il piacere di seguire l’avventura del protagonista, pagina dopo pagina, che possa sperimentare l’empatia e
il gusto di leggere.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Francesca Mariucci - Molto. Solitamente scrivo di argomenti, fatti ed esperienze già sperimentate o che conosco.
In questo caso mi sono ispirata alla forte personalità di una cara amica, Roberta. Il fatto che sia non vedente è marginale perché in lei spicca la determinazione in quello che fa. Non si è mai
posta limiti, ha una mente brillante e un costante impegno a mantenersi in forma: è una grande sportiva ed è stata campionessa italiana nelle arti marziali.
Ho voluto mostrare quanto sia ricco un mondo “velato”, un mondo che pare buio, ma è molto brillante.
Quello che mi ha ispirato lei sono la simpatia, la cultura e il coraggio. Nella ricerca di eroi da proporre come modelli, riscontrabile un po’ ovunque, ritengo Roberta un grande esempio per
tutti, in cui “il disagio” passa in secondo piano, la diversità è solo un nuovo punto di vista, basta non fermarsi alle apparenze.
A lei va la dedica del libro.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Francesca Mariucci - Ogni storia esprime dei messaggi, diretti o indiretti, che passano dallo scrittore al lettore. È un atto inevitabile. L’autore esprime punti di vista, esperienze personali,
valori, confidenze dell’anima.
Ci sono capolavori che testimoniano epoche, movimenti artistici e storici. In questo caso c’è la consapevolezza di aver scritto un libro che possa semplicemente regalare il piacere di leggere al
giovane lettore a cui è indirizzato.
Quello che auspico a questo progetto è il passa parola tra amici: “Leggilo, a me è piaciuto!”, sarebbe questa frase a rendermi felice e a dare valore al libro stesso.
Se generasse anche una maggiore consapevolezza verso i temi trattati, allora sarebbe davvero un ottimo risultato.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “La vacanza spettrale”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li
descriverebbe?
Francesca Mariucci - Questo file è nato tempo fa, è stato abbozzato durante un bellissimo corso di editing condotto dalla scrittrice Manuela Salvi.
Da quell’incontro di menti creative sono nate collaborazioni importanti, amicizie profonde e i semi di percorsi stimolanti.
La vacanza spettrale ha percorso un imprevedibile e autonomo cammino, proteso verso un traguardo che sinceramente non mi aspettavo, era concepito come una sorta di esperimento, di esercizio di
scrittura creativa, ha avuto un destino sorprendente che si è appena compiuto con la pubblicazione del libro.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Francesca Mariucci - Scrivo recensioni di libri per ragazzi e mi occupo di letteratura a loro dedicata, quindi leggo moltissimi libri. È davvero difficile per me identificare degli autori in
particolare. Durante i festival o le manifestazioni che ospitano autori che stimo, ne approfitto per ascoltarli, dalle loro parole si arricchisce ulteriormente il mio bagaglio di lettrice. Ho i
miei gusti, indubbiamente, potrei cominciare a fare un lunghissimo elenco di opere per me imperdibili, ma se cominciassi, rischierei di non riuscire a fermarmi. Invito a leggere molto, credo che
dentro di noi passi solo quello che tocca davvero le nostre corde: sedimenta e regala nuovi frutti, nati dai nostri pensieri e nutriti dalla creatività degli autori che apprezziamo.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Francesca Mariucci - A tempo perso disegno, dipingo e imbratto. Amo la pittura, l’arte in generale. Fin da piccola ho potuto visitare musei e mostre. Amo anche la musica e la danza. Vado spesso
al cinema. Un tempo, meno impegnato, potevo concedermi anche il piacere del teatro.
Amo principalmente vedere cose nuove: luoghi, panorami ma anche persone, cibi, scorci di altre vite. Mi piace viaggiare, apre davvero la mente.
Osservo. A volte contemplo. Opere d’arte, ma non solo.
Non saprei dire quanto e cosa, di tutto ciò, abbia maggiormente influenzato la mia scrittura.
Posso affermare che mi ispira e mi suggestiona tutto ciò che mi circonda.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Francesca Mariucci - Ho una formazione letteraria anglofona, per gli studi fatti. Mi piacciono molto gli autori inglesi, soprattutto dell’epoca Vittoriana, ma anche i gotici americani e
moltissimi contemporanei.
Leggo volentieri libri fantasy o distopici. Sono una pausa da altre letture. Preferisco le storie avvincenti. Mi lascio portare lontano. Anche i romanzi storici, mi affascinano.
Mi piacciono inoltre gli albi illustrati e le graphic novel.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Francesca Mariucci - Uso entrambi, il supporto digitale semplifica il problema dello spazio, ma confesso di preferire il cartaceo.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Francesca Mariucci - Un bel rapporto direi, perché ho amato subito il protagonista e l’ho accompagnato con entusiasmo attraverso ogni pagina, ogni suo passo. La creatività e l’immaginazione hanno
sempre accompagnato la fase di strutturazione del libro, è stato il primo progetto sperimentale. Alla fine della stesura è seguito il lavoro di rifinitura e correzione, senza stravolgere nulla
dell’intuizione iniziale.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “La vacanza spettrale” se non lo avesse scritto.
Francesca Mariucci - Lo regalerei a giovani lettori perché è un libro divertente, ironico e con colpi di scena che vivacizzano la trama, inoltre racconta una bella storia di amicizia. Infine
penso che, la suddivisione in brevi capitoli, renda un soddisfacente appagamento al gusto della lettura autonoma.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Francesca Mariucci - Ne ho più di una. Il mio cassetto ha degli altri file da lasciar volare fuori. Sono principalmente storie rivolte a bambini, ma anche a ragazzi, e trattano argomenti a me
cari o ispirati a fatti di cronaca. Auguro un buon cammino a ognuno di loro.
Collana Gli Emersi - Narrativa
pp.60 €12.00
ISBN 978-88-591-3647-7
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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